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Loos, Adolf.

Architetto austriaco. Frequentò il politecnico di Dresda, stabilendosi poi, dopo un soggiorno negli Stati Uniti (1893-96), a Vienna. Si formò in America alla scuola razionalista di Sullivan e, tornato a Vienna, si pose nella scia di Otto Wagner, opponendosi alle articolazioni decorative dei grandi architetti della Secessione. La sua prima opera (1899) è il Kaffee Museum, cui seguì la villa Karma (1904) a Montreux, sul lago di Ginevra. La sintetica concezione dei piani e degli spazi tesa a unificare gli ambienti esterni e interni, l'uso di volumi nitidi e precisi, la suggestione degli interni luminosi ed equilibrati, che diventano elementi peculiari della concezione architettonica di L., sono già contenuti in quest'opera giovanile. I suoi edifici più significativi sono la casa Steiner (1910) a Vienna, la casa Müller 1930 a Praga, che costituiscono una testimonianza di coerenza espressiva e di impegno morale. Estremamente importante è anche la sua attività di pubblicista, in perpetua polemica con la cronaca dei suoi tempi. Nei suoi scritti vi è una precisa rivendicazione dei valori dell'architettura e la comprensione dei veri problemi dell'epoca che rendono quanto mai attuale il suo linguaggio. Il saggio più noto è Ornamento e delitto, pubblicato nel 1908. Se la sua opera di architetto costituisce uno dei maggiori eventi dell'arte del primo Novecento, è altrettanto sintomatica la formulazione che L. diede di un programma chiaro che definiva quelle che oggi si chiamano "le forme funzionali" (Brünn, oggi Brno 1870 - Kalksburg 1933).